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Endodonzia Specialistica: quando il dente fa male

Via il dente via il dolore? L’endodonzia serve proprio a togliere il dolore salvando il dente!

Quando un dente fa male la causa più frequente è l’infiammazione della polpa contenuta nel dente stesso.

La polpa dentaria è la parte più interna, è ricca di terminazioni nervose che trasmettono sensibilità e eventualmente stimoli dolorosi. Quando una carie si approfondisce nel dente aumenta via via la sensibilità al freddo, al dolce (cioccolato e simili) e infine al caldo.

Inizialmente l’infiammazione reversibile, è sufficiente curare la carie perché il fastidio sparisca completamente.

Quando la carie aumenta di dimensioni, le tossine batteriche e i batteri stessi giungono alla polta dentaria, ne provocano l’infiammazione intensa con un conseguente dolore spesso molto violento.

Un tempo si riteneva che l’unica cura potesse essere l’estrazione, fortunatamente negli ultimi decenni tecniche sempre più raffinate permettono di disinfettare l’interno del dente e poterlo mantenere.

In alcune situazioni la carie può non dare alcun segno precoce della sua presenza, oppure i sintomi sono tanto lievi da non indurre preoccupazione. A volte anche di fronte alla completa distruzione del dente il paziente può non riferire alcun fastidio particolare e mostrarsi anzi sorpreso di quanto avvenuto senza dolore. Solo con il controllo periodico è possibile verificarne la presenza fino dai primissimi stadi e intervenire con una terapia precoce e quindi limitata e poco costosa minimizzando i danni e scongiurando dolori improvvisi e cure di urgenza. Il dolore perciò, nel caso dei denti, non è un segnale di allerta affidabile e neanche un indice di gravità del danno: la soluzione è una visita periodica accurata.

dente cariato - Studio dentistico Ferlin
Il dente dava un dolore insopportabile a causa di una grossa carie nascosta da un’otturazione. L’otturazione era stata eseguita 6 mesi prima presso un altro studio ma la carie non era stata pulita completamente
endodonzia specialistica - Studio dentistico Ferlin
Cosa succede se una carie arriva fino alla polpa? Prima si infiamma e fa male, quando tutta la polpa muore il dolore diminuisce ma il dente è ormai infetto e a livello dell’apice si forma il granuloma

Oltretutto il segno del dolore al freddo o anche ai cibi dolci o salati è completamente assente nei denti già devitalizzati. Mentre la carie attacca indifferentemente e con la stessa intensità sia denti sani, sia denti precedentemente curati o devitalizzati.

Il trattamento endodontico (o cura canalare anche detto devitalizzazione o canalizzazione) consiste nella rimozione della polpa (nervo dentale) infiammata e infetta, presente all’interno del dente e per tutta la lunghezza delle radici, e nella sua sostituzione con un’otturazione permanente. Il risultato è che il dente non sarà più un serbatoio infettivo e, dopo un’adeguata ricostruzione della corona, potrà continuare a svolgere le stesse funzioni di un dente integro.

Lo specialista in endodonzia può oggi avvalersi di tecnologie sofisticate ed efficienti che permettono di rendere il trattamento sempre più sicuro e veloce.

Tali strumenti innovativi diventano indispensabili nei ritrattamenti endodontici, quando cioè il collega che ha eseguito la precedente cura non ha ristabilito lo stato di salute per difficoltà oggettive o per un approccio un po’ “superficiale”.

La conseguenza di ciò è spesso la formazione di un granuloma: un’infiammazione con cui l’organismo cerca di difendersi dai microrganismi ancora presenti all’interno del dente. Fin che l’equilibrio si mantiene il

granuloma resta sconosciuto anche per anni, in un momento di calo delle difese immunitarie o di aumento della virulenza dei batteri può diventare doloroso o addirittura causare un ascesso.

Per curarlo si rientra all’interno del dente con l’obiettivo di ripulirlo completamente cercando con forti ingrandimenti e strumenti ultrasonici dei canali eventualmente non trovati e quindi mai puliti, arrivando all’apice radicolare e riparando con i nuovi cementi eventuali danni.

Il risultato è il recupero completo dell’elemento dentale.

Nei casi in cui anche il ritrattamento non funzionasse si può fare l’apicectomia. Attraverso un piccolo intervento chirurgico si tolgono 2-4 mm della parte finale della radice dove a volte vi possono essere ramificazioni canalari non curabili e si ottura il canale anche dalla parte opposta. In questo modo si isola l’interno del dente dall’organismo e si ottiene la guarigione del granuloma.

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